venerdì 26 giugno 2009

Inchieste insabbiate

Otto domande per baffino

Da "il Giornale.it" del 26 giugno 2009:

"Massimo D’Alema ci querela. O meglio annuncia la sua intenzione di querelarci, che non è necessariamente la stessa cosa. All’aspirante segretario-ombra del Pd non è piaciuto il fatto che il Giornale abbia parlato di un’inchiesta, poi insabbiata, che verteva su un giro di squillo utilizzate per ottenere favori e appalti dai politici e che vedeva pesantemente coinvolti alcuni dei suoi più stretti collaboratori quando Baffino era presidente del Consiglio. All’epoca, per intendersi, in cui Palazzo Chigi fu definito «l’unica merchant bank in cui non si parla inglese». Parole di Guido Rossi: non certo un nemico della sinistra, diciamo.
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Ora qualche domanda vorremmo farla anche noi, se non vi è di troppo disturbo.
  1. Perché l’inchiesta sui D’Alema boys è stata chiusa così frettolosamente?
  2. Che cosa ha esattamente ricevuto in cambio dei suoi servizi la maîtresse che forniva le ragazze?
  3. È vero che appalti che riguardavano anche società partecipate dallo Stato sono stati inquinati da questo vorticoso giro di squillo a Montecitorio e dintorni?
  4. Come mai la nostra solerte magistratura (che a Bari sta facendo sfilare in Procura lucciole, escort e trans per stabilire quante feste si tengono a Cortina) non ha sentito l’esigenza di appurare chi era quel «politico molto influente» che ha goduto dei favori di una prostituta all’interno della Camera dei deputati?
  5. Perché nessun investigatore è stato punto dalla curiosità di approfondire i rapporti tra la famosa maîtresse e l’onorevole Lorenzo Cesa, cattolico, attuale segretario dell’Udc, visto che i due erano in società insieme?
  6. Come mai in quel caso nessuno si affrettò a passare le «carte» agli organi di informazione?
  7. Qualcuno crede davvero che l’indagine rivelata dal Giornale non contenga elementi molto più seri di quella che sta avvelenando la vita del Paese da settimane?
  8. Qualcuno crede davvero che quella vicenda si sarebbe risolta in modo così rapido e indolore se al posto di D’Alema ci fosse stato Berlusconi?
Ecco le nostre domande: non sono dieci, ma ci accontentiamo. Certi che domani la Repubblica, l’Unità, il País, il Times e tutti gli altri immacolati guardiani della democrazia le rilanceranno da par loro. In nome della libertà di stampa e per il bene della nazione. "

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